Il Realismo ha i suoi precedenti nel romanticismo: le opere di artisti quali Delacroix e Constable, con la loro attenzione al dato naturalistico (lo studio del popolo e delle sue caratteristiche come nella Libertà che guida il popolo e l’attenzione ai fenomeni della natura, come condizioni atmosferiche e variazioni di luci, nel secondo) erano punto di partenza di nuove esigenze di rappresentazione del mondo. L’artista realista cercava il modo, la tecnica, che fossero più indicate alla restituzione del dato reale nell’immagine dipinta o scolpita; l’osservazione della realtà nei suoi aspetti naturali e sociali erano al centro dell’interesse di quel nuovo modo di porsi nei confronti del mondo. Courbetfu tra i più validi fautori delle nuove idee.

     Storicamente il realismo si afferma intorno al 1850, per quanto in questo caso non esistano confini netti e la datazione ha un valore approssimativo che non tiene conto delle innumerevoli sfumature del caso. Nel 1855 Courbet espone nel Padiglione del Realismo, a Parigi, opere degli ultimi anni.

     Fonte essenziale del realismo fu l’ormai affermato sviluppo dei mezzi di produzione industriale e di nuove tecnologie che modificavano visibilmente le condizioni di vita all’interno della società occidentale. Molta letteratura s’impegnerà nel far luce e porre in evidenza quei fattori che da una parte, concordi con i valori del positivismo, rappresentavano l’inarrestabile progresso tecnologico e, dall’altra, segnava l’inizio di una nuova forma di povertà con la bassa classe sociale del proletariato, o del quarto stato.

     In Italia i primi segni di un approssimarsi dell’esperienza verista e realista li abbiamo a Napoli con Filippo e Giuseppe Palizzi dagli anni ’30 e con Saverio Altamura dagli anni ’50; successivamente importanti sono le esperienze di Domenico Morelli e degli artisti che confluiranno nel movimento toscano della Macchia ( Macchiaioli), quali Telemaco Signorini, Raffaello Sernesi, Giovanni Fattori, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vito D’Ancona. Singolare e importantissima, seppure in parte isolata, è l’avventura di Adriano Cecioni, scultore, che si dedicò alla scultura di scene di intimità familiare eseguite con un forte accento realistico e di attenzione alla resa delle espressioni e degll’immediatezza del gesto.

     In Francia altri artisti che ruotarono intorno allo spirito del realismo sono: Camille Corot ed Henri Daumier.

     Importante per il realismo, e per i successivi sviluppi dell’arte di fine ottocento, fu l’esperienza dei pittori di Barbizon (o della foresta di Fontaineblu). Il nome deriva dalla località dove Théodore Rousseau si stabilì nel 1835; a lui si unirono altri artisti: Millet, Dupré, Troyon, Diaz, Daubigny, Barye, Décamps e altri.

(da Artway.it)

 
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