Siamo all'estro del secondo periodo che va dal 1943 al 1944 e dal 1950 al 1952 definito anche il periodo delle terre: in questi anni il pittore, conclusa la sua luminosa pagina all'aria aperta, ravviva nel pieno naturalismo dell'idea, il contenuto di fiabesca ed espressiva umiltà nella mitica e tradizionale misura dell'uomo. 

 

 

 

 

 

 

Terzo periodo dal 1952 al 1975: siamo in una fase di completezza,   di maturità artistica, quando il Guidi si volge, eccentricamente, alle nature morte in prevalenza fiori, ai quadri audaci e coraggiosi che esprime con inattesa fantasia e folkrore e predomina la sintesi, la linearità estetica, l'armonia del colore, l' architettura miracolosa attraverso il margine di un mondo stupefatto e metafisico. Prezioso e pregevole pittoricismo, in Guido Guidi, ideale e reale, scolpito da poliedriche figure, nell'avventura di istintiva e cosciente ricerca: la misurazione della vita.  

Il 29 Gennaio 1998 si spegne in silenzio, colui che ha lasciato una testimonianza artistica per tutte le generazioni future chiudendo altresì  una pagina di poesia che la critica pare aver dimenticato. 

  

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